venerdì 18 gennaio 2008

Repubblica risponde

Oggi mi è arrivata la risposta di Ezio Mauro alla mia lettera del 16 Gennaio (vedi post "Un'idea malata?").

le dico cosa avrei fatto io. avrei sconfessato il rettore, chiedendo le sue dimissioni,l perchè invitare un pontefice all'apertura dell'anno accademico è sbagliato (e l'ho scritto) perchè può dar l'idea che l'università prenda da quel discorso religioso il suo indirizzo culturale per il nuovo anno. Una volta spedito e accettato l'invito, vista l'anomalia della cerimonia, avrei chiesto e preteso che un docente parlasse a nome dei dissenzienti, spiegando le ragioni dell'autonomia e dell'indipendenza non solo della scienza, della ricerca, dell'insegnamento, ma anche del percorso culturale dell'Università: luogo dove non si contempla una Verità assoluta, ma si studiano le verità relative, e anche i principi della democrazia che le regola, le compone e ne governa l'insieme. Mi pare che sarebbe stata una strada corretta, laica, trasparente e molto netta, e non avrebbe consentito le reazioni papiste che domenica porteranno centinaia di migliaia di persone in piazza, cosa che avrei volentieri evitato.
grazie per l'attenzione.
em

Alla quale ho ri-risposto

La ringrazio per avermi risposto.
La strada che lei avrebbe percorso sembra ragionevole (sulla carta), ma dubito fortemente che, con il papa seduto tra Mussi, Veltroni e Guarini, sarebbe stato concesso ad un fisico di parlare di autonomia e indipendenza della scienza e difesa del relativismo.
La questione è che nel suo editoriale non era affatto così moderato!
Davvero non riesco a conciliare la frase:
“invitare un pontefice all'apertura dell'anno accademico è sbagliato (e l’ho scritto)”
con l’inizio del suo editoriale:
fino a ieri, questo era un Paese tollerante […] il Papa, che è anche vescovo di Roma, non può parlare all'Università della sua città, in questa Italia mediocre del 2008”
e con la presunta censura a cui accenna.
Cordiali saluti,
Andrea Baldi

3 commenti:

Franca ha detto...

Ben fatto!

Lara ha detto...

Ben fatto, anche da parte mia!

Unknown ha detto...

Ben fatto, bravo

Repubblica è un giornale di merda.

Mi spiego: è asservito ai suoi poteri di riferimento quanto lo sono gli altri giornali, anche i peggiori (Il Giornale o Il Foglio ad esempio). Se si vogliono leggere notizie affidabili sulla "destra" bisogna leggere i giornali di "sinistra" e viceversa, questo è il motivo per cui, dopo anni e anni di berlusconi al governo, Repubblica è sembrato un giornale decente. In realtà censura e omette notizie e distorce i fatti quanto gli altri giornali. In realtà, quanto gli altri giornali, Repubblica andrebbe stampato su 10 rotoli di morbidezza per favorirne un uso più consono a quanto scrive. L'unica salvezza (parziale) è leggere tutte le fonti per non perdersi nessun possibile indizio di censura...

Ultimo esempio, nel commento di Ilvio Diamanti sulla stessa questione, leggo:

"Il Papa "respinto" da una piccola minoranza.

La democrazia minima non regge il dissenso"

"Nella vicenda colpisce la sproporzione tra le forze in campo. Il "no" è venuto dal 2,8% dei docenti e dallo 0,2% degli studenti. Eppure, isitituzioni [sic] e autorità si sono arrese subito"

Ecco, anche il crautino capirebbe la capziosità imbecille di questa frase e del mentecatto che l'ha scritta: non è stata una votazione in cui il 97% ha detto si e il 3% ha detto no, ma è stata una iniziativa personale e non sollecitata di alcuni professori. E sottolineo che come iniziativa personale e non sollecitata è stata pure grossa perchè il 3% non è affatto poco per cose simili. E l'iniziativa non era per "impedire al papa di esercitare il suo diritto alla libertà di parola" come i vermilingui veltroniani e del pd hanno il coraggio di scrivere. Era per chiedere che non venisse invitato in quanto figura accademica ad inaugurare l'anno accademico! (Per inciso: se in Turchia succedesse una cosa simile con un'autorità islamica ci sarebbero rivolte di piazza, altro che una lettera del 3% dei professori!)

Repubblica sta proteggendo le magagne di questa "sinistra" quanto Il Giornale proteggeva quelle della "destra", basta vedere in entrambi casi le vicende giudiziarie (Forleo, De Magistris, caso Mastella) in cui è coinvolto il governo.

La sovrapposizione tra il comportamento del governo di "sinistra" e quello di "destra" è totale, come lo è quella del comportamento dei rispettivi giornali di riferimento.

Non vedo l'ora di NON tornare a votare per questa "sinistra" di merda. Ogni dieci minuti sorge il pensiero: "ma come ho fatto a farmi fregare?" Si lo so, erano i meno peggio, ma ormai "il mio nome è MAI PIU'"!