martedì 4 marzo 2008

Veltroni, baciamo le mani

Premessa: Berlusconi ha fatto i soldi negli anni '70, molto probabilmente riciclando contanti della mafia tramite la banca del padre (Banca Rasini). Aveva mafiosi in casa. Ha fondato il partito con un mafioso (Dell'Utri) nel '93 ad un anno di distanza dall'uccisione di Falcone e Borsellino e poco dopo la fine delle bombe a Roma, Firenze e Milano...

Seconda premessa: non credo che Berlusconi verrà a smentire la prima premessa perchè 1) sospetto non legga questo blog, 2) quando i giudici gli hanno chiesto di spiegare dove avesse preso i soldi, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Terza premessa (che mi porta lontano dall'argomento di questo post, ma pazienza): un uomo politico qualunque, per non parlare di uno del calibro di Berlusconi, in un paese europeo normale, DEVE spiegare come si è arricchito se vuole essere credibile agli occhi dell'opinione pubblica, figuriamoci se si sognerebbe mai di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai giudici. In un paese protestante poi una scelta del genere sarebbe vista immediatamente come un'implicita ammissione di colpevolezza (come dargli torto!).

Ciononostante: oggi me la prendo (di nuovo) con il PD. Il PD ha infatti avuto la bella idea di non candidare Rita Borsellino alla guida della regione Sicilia e di preferirle Anna Finocchiaro (nel frattempo la Borsellino ha trovato asilo nella SAC, Sinistra Arcobaleno Chenomedelcazzo). La Finocchiaro si è subito data da fare per combattere il male maggiore della Sicilia che affligge il 90% dei commercianti: il traffico. Ha infatti nominato come guru spirituale per la stesura del suo programma un certo Salvo Andò, ex ministro della Difesa del Governo Amato.
Dalla voce di wikipedia su Salvo Andò si legge: "Nel contesto del periodo di Mani pulite degli anni novanta, è stato processato dal Tribunale di Catania per voto di scambio con il clan mafioso «Santapaola»: il procedimento, durato 7 anni, è terminato il 6 giugno 2000 con la prescrizione. Il pubblico ministero aveva concluso la requisitoria definendo il reato provato, ma caduto in prescrizione trattandosi di fatti del 1989."
Per saperne ancora di più si può leggere l'articolo di Travaglio sull'Espresso
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ando-e-torno/1996554/18

Come se non bastasse, al quinto posto della lista PD per il Senato in Sicilia spunta Vladimiro Crisafulli, la cui faccia vale più di mille parole

ma al quale non bisogna lesinare neanche le parole: sempre da wikipedia "Crisafulli nel 2002 fu messo sotto inchiesta in seguito ad un filmato che lo ritraeva in un hotel di Pergusa durante il congresso provinciale della CGIL scuola, in compagnia di un presunto boss mafioso Raffaele Bevilaqua e «si fa baciare sulle guancie [...] e con lui discute a lungo di appalti, assunzioni, raccomandazioni e favori vari»."
Ora wikipedia è molto cauta a dire "presunto boss" di uno "arrestato il 24 luglio 2003, su richiesta della Dda di Caltanissetta, condannato in primo grado a 11 anni per associazione mafiosa nel processo “Leopardo”. Attualmente accusato di essere stato nominato capo della cosca di Enna da Bernardo Provenzano, di avere gestito l’assegnazione di appalti, aggiudicandosi lavori tramite l’impresa di costruzioni “Omnia” intestata al figlio, e di avere pilotato consensi elettorali.

Visto che non ci posso credere, visto che le mafie sono la realtà imprenditoriale più grande del paese e visto che i capi DS, fin dai tempi dei "capitani coraggiosi" di Colaninno e in più di un'occasione hanno rivendicato il loro diritto a dialogare con i grandi imprenditori...mi preoccupo.

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