lunedì 3 marzo 2008

Omicidi sul lavoro




Oggi i miei due neuroni sono collegati su due notizie, solo apparentemente scorrelate:

Notizia numero 1: Il PD ha candidato Massimo Calearo, Presidente di Federmeccanica. Tanto per capire di chi si tratti è colui che, quando i metalmeccanici gli hanno chiesto un aumento di 127 euro lordi ha risposto "È una proposta ridicola", e li ha tenuti in trattativa per 7 mesi costringendoli a 50 ore di sciopero. Il PD ha anche candidato Matteo Colaninno (o Colaninno Jr.: figlio del "capitano coraggioso" Roberto Colaninno), Vice Presidente e Presidente del Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori.

Notizia numero 2: a Molfetta sono morte, lavorando, 5 persone. Stavano pulendo una cisterna piena di zolfo senza maschere antigas e sono state uccise dalle esalazioni di acido solforico. (Mi verrebbe da dire che sono state uccise da un mercato del lavoro selvaggio, senza regole, senza tutele, un far-west terra di conquista di "imprenditori" spregiudicati e nella maggior parte dei casi impuniti)

Per commentare cito Titti Di salvo: “il Pd, annunciando la propria equidistanza tra lavoro e impresa, di fatto rinuncia esplicitamente a rappresentare il lavoro, perché se c’è equidistanza vuol dire che non c’è differenza. Che c’è pari forza. Al contrario, tutto il diritto del lavoro italiano si basa ancora su un punto: non c’è pari forza tra imprenditore e lavoratore. I contratti e lo statuto dei lavoratori si incaricano esattamente di riequilibrare questa forza che non è pari.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

So che è un post un po' vecchio, ma volevo precisare che uno dei morti di Molfetta era il proprietario dell'azienda che è morto mentre cercava di tirar fuori uno dei suoi dipendenti. Questo non vuol dire che fosse giusto che lavorassero senza protezioni o che non ci sia il problema, solo che, vedendo sempre il mondo del datore di lavoro completamente contrapposto a quello dei dipendenti, secondo me si commette un errore.
gg