Oggi tocca a Ilvo Diamanti, che ci indica la rotta (sbagliata) con la sua rubrica "Bussole":
http://www.repubblica.it/2007/02/rubriche/bussole/minima-democrazia/minima-democrazia.html
Dopo avero notato che le proteste sono state avanzate da una piccolissima minoranza (come dice il sardo nel commento al post precedente), Diamanti scrive: "La nostra democrazia non è più in grado di sopportare neppure una frazione di conflitto e di opposizione così ridotta."
Se non fosse che così facendo dimostrarei un eccessivo attaccamento a Repubblica, scriverei a Diamanti, solo per ricordagli che è il capo (il papa) di uno stato straniero (il Vaticano) che non è in grado di sopportare neppura una frazione di conflitto o di opposizione così ridotta: la nostra democrazia non c'entra niente.
La nostra democrazia era rappresentata da chi, senza paura delle rappresaglie che ci sono puntualmente state, ha espresso pubblicamente il suo disappunto per un invito incoerente e ingiustificabile.
Detto per inciso, quando ho detto ai miei colleghi olandesi delle reazioni isteriche di quasi tutti i media e quasi tutti i partiti per quello che era successo dopo la rinuncia del papa, loro credevano che il motivo di tanta rabbia fosse che il rettore si era permesso di invitare il papa...Alcuni (i più ingenui) erano convinti che il rettore si sarebbe dovuto dimettere subito...SPQO
sabato 19 gennaio 2008
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1 commento:
Bellissimo post!
Fa ridere pensare all'ingenuità olandese, ma secondo me anche di molti altri Stati europei.
Solo noi ... ce l'abbiamo,, sto fiore all'occhiello!
Ciao
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