domenica 17 febbraio 2008

Aborto

È interessante vede i siti:

http://www.johnstonsarchive.net/policy/abortion/index.html

e

http://en.wikipedia.org/wiki/Abortion

che riportano un po' di statistiche sulle percentuali mondiali di aborti e sulle legislazioni dei vari paesi.

Si scoprirebbe ad esempio che la Spagna, molto rigida in materia, risulta avere la stessa percentuale di aborti dell'Olanda, dove l'aborto è legale fino quasi al sesto mese. Che l'Italia ha una percentuale di aborti maggiore di entrambe. Che il numero di aborti all'interno di uno stesso paese è sempre maggiore nelle fasce più deboli della popolazione. Che in Italia il numero totale di aborti è diminuito negli ultimi 10 anni, ma è contemporaneamente aumentato a dismisura il numero di aborti tra le immigrate. Che a (quasi) parità di legislazione, le nazioni dell'est europeo hanno tassi di aborti molto maggiori che in Italia o in Francia. Che nazioni come la Svezia hanno un tasso di aborti relativamente elevato perchè i dati sono raccolti cum grano salis.

Leggendo attentamente c'è anche il rischio di scoprire che vietare l'aborto, o paventare dei consultori/tribunali dell'inquisizione, non serve assolutamente a niente. Che quando si sceglie l'aborto lo si fa nella maggiorparte dei casi perchè in condizioni di debolezza sociale. Che se si vuole diminuire il numero di aborti bisogna dare assistenza alle famiglie, alle coppie non sposate, ai ragazzi, aprire asili nido, combattere la precarietà del lavoro, ... Che anche dopo tutto questo una certa percentuale di aborti è fisiologica. Che la scelta non può che spettare alla donna. Che sarebbe meglio che Ferrara esplodesse...